Alle 14 inizia alla Camera la discussione sulla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle contro il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Fonti del centrodestra confermano che non sono previsti interventi dalla maggioranza. Matteo Salvini, a Milano, afferma: “Uno è innocente fino a quando non è condannato in tre gradi di giudizio. Non vedo perché uno si debba dimettere per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio”. Sottolinea il principio della presunzione di non colpevolezza, applicabile sia agli alleati che agli avversari, affermando che le dimissioni dipendono dalla sensibilità individuale e non da una regola giuridica. Anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, sostiene che sarà Santanchè a decidere se la situazione giustifichi un suo passo indietro.
Carlo Calenda, leader di Azione, dichiara che voteranno a favore della sfiducia, ritenendo che Santanchè non possa occupare il ruolo di ministro. Tuttavia, prevede che la sfiducia sarà respinta, e che il governo ne uscirà rafforzato, in grado di respingere future richieste di dimissioni. Calenda critica questo approccio, evidenziando che non rappresenta un modo efficace di fare opposizione. In sintesi, il dibattito evidenzia un contrasto tra chi chiede le dimissioni del ministro Santanchè e chi difende il principio di presunzione di innocenza, con una previsione di sostegno al governo da parte della maggioranza.
