Giorgia Meloni sta attraversando un periodo difficile, aggravato da situazioni complesse come il caso del generale libico e disaccordi tra i suoi alleati di governo. L’Italia si è trovata isolata nel contesto internazionale, rifiutando di unirsi ai 79 Paesi dell’Onu contro le sanzioni americane, un passo che ha innescato critiche e preoccupazioni di isolamento. Nonostante il passato di Meloni avesse già suscitato scetticismo al suo insediamento a Palazzo Chigi, ora è riconosciuta come un leader importante in Europa, ricevuta con favore nei suoi viaggi all’estero.
Tuttavia, i problemi non mancano. La situazione interna è precaria, con attacchi da parte della magistratura e una minoranza pronta a criticare ogni sua mossa. Anche la Corte Penale Internazionale ha preso una posizione contro di lei, mentre i suoi sostenitori nella riforma delle carriere la criticano per la concezione di “Paesi sicuri”. La mancanza di stabilità è evidente, con alleati di governo che mostrano segni di dissenso.
A complicare ulteriormente le cose ci sono incertezze sulle dimissioni di alcuni membri del governo e conflitti all’interno dei servizi segreti. In questo contesto di divisione, la maggioranza dovrebbe dimostrare unità, ma attualmente non appare compatta. Si suggerisce la necessità di incontri tra i leader di partito per rassicurare l’opinione pubblica e garantire la continuità dell’attività governativa, essenziale per portare a termine le promesse di riforma fatte in campagna elettorale.
