Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha espresso preoccupazione per la selezione della classe dirigente e per le divisioni che permettono ad altri poteri di sopraffare gli interessi locali. Dopo le dimissioni irrevocabili della maggioranza dei consiglieri comunali, è stato avviato il procedimento di scioglimento anticipato del Consiglio comunale, con il Pd di Taranto che critica l’incapacità amministrativa del sindaco. Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno sostenuto che l’amministrazione Melucci ha causato immobilismo e che il fallimento riguarda non solo Melucci, ma anche i partiti che lo hanno sostenuto, come il Pd e il M5S.
Melucci, rieletto nel giugno 2022, ha visto la sua maggioranza cambiare e alla fine è stato costretto a lasciare Palazzo di Città, come già successo nel novembre 2021. La raccolta firme per avviare il processo di scioglimento è stata accelerata per evitare una lunga vacanza amministrativa. Taranto, una delle città più grandi del Sud, affronta questioni complesse, inclusa la vendita dell’ex Ilva, i Giochi del Mediterraneo 2026, e la crisi del porto. È stato sottolineato che il commissariamento dovrebbe essere breve per consentire nuove elezioni, previste in primavera, mentre le comunali si incroceranno con le elezioni regionali pugliesi. Inoltre, si parla dell’attuazione del Just Transition Fund e del Contratto istituzionale di sviluppo, essenziali per la transizione economica della città.