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mercoledì – 16 Luglio 2025

Donald Trump sul rimpatrio di Abrego Garcia dal Salvador: «Potrei, ma è legato alla gang MS-13»

Il caso di Kilmar Armando Abrego Garcia, un cittadino salvadoregno residente nel Maryland, ha suscitato forti polemiche dopo la sua espulsione avvenuta a marzo. Questa decisione è stata presa nonostante l’assenza di prove concrete che lo collegassero a traffici illeciti o ad attività di gruppi terroristici, come la gang MS-13, da loro considerata tale. Abrego Garcia è stato arrestato nel 2019 mentre indossava una felpa con il logo dei Chicago Bulls, erroneamente interpretato come un simbolo della gang.

Durante un’intervista, l’ex presidente Donald Trump ha riconosciuto di avere il potere di far tornare Abrego Garcia negli Stati Uniti, ma ha scelto di non farlo, sostenendo di non credere alla sua innocenza. La Casa Bianca, tuttavia, continua a considerarlo associato alla gang, nonostante la mancanza di condanne a suo carico. L’amministrazione ha affermato che il rimpatrio dipenderebbe solo dal presidente salvadoregno Nayib Bukele, che ha già rifiutato di riaccoglierlo.

Un provvedimento della Corte Suprema ha dichiarato l’espulsione di Abrego Garcia illegale, ordinando al governo degli Stati Uniti di facilitare il suo ritorno. Tuttavia, la Casa Bianca non ha dunque rispettato l’ordinanza, mantenendo fermo il suo giudizio su di lui. Questo caso solleva questioni importanti sul trattamento degli immigrati e sull’applicazione della giustizia negli Stati Uniti, mettendo in evidenza le discrepanze tra la legge e le decisioni politiche.

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