Dopo sette anni dal grave incidente avvenuto in un asilo nido di Velletri, la piccola Lavinia Montebove continua a vivere in stato vegetativo, mentre il processo sui responsabili ha subito ritardi. La maestra che avrebbe dovuto sorvegliare Lavinia e la donna che l’ha investita sono state condannate in primo grado, ma l’udienza di secondo grado, iniziata a dicembre, è stata rinviata a causa di un “difetto di notifica” riguardante l’imputata principale. Questo errore ha portato a rinvii già a dicembre e comporterà probabilmente un ulteriore rinvio per l’udienza del 27 febbraio. Monica Sansoni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, ha esprimere il suo disappunto per la situazione, sottolineando che queste lungaggini influiscono sul dolore e la sofferenza dei familiari di Lavinia.
Questa bambina, che compirà otto anni il prossimo 15 marzo, ha trascorso gran parte di gennaio in terapia intensiva per una grave crisi respiratoria e ha un passato di 20 ricoveri in 6 anni. Lavinia, che a 16 mesi era sana, è stata dimenticata a gattonare da sola e investita da un’auto. Attualmente è tetraplegica e ha bisogno di supporto costante dai genitori e dagli infermieri.
Sansoni ha dichiarato che l’interesse principale è quello del minore e ha chiesto una giustizia reale, senza burocrazia che ostacoli il processo. Ha intenzione di contattare personalmente il Presidente della Corte d’Appello per avere aggiornamenti su questa delicata vicenda, esprimendo la sua determinazione per ottenere giustizia per Lavinia.