Un uomo, un cittadino bosniaco residente a Ponte di Piave, è stato sorpreso a dormire nel suo furgone Fiat Ducato, posteggiato in modo irregolare a Belluno il 27 dicembre 2023. A svegliarlo è stata una pattuglia di polizia, che ha deciso di sottoporlo all’alcol test. L’esito dell’etilometro ha rivelato un tasso alcolico superiori a 1,5 grammi per litro di sangue, portando alla denuncia per guida in stato di ebbrezza. L’uomo, consapevole probabilmente della sua incapacità di guidare dopo aver consumato un pasto, si era fermato per riposare.
Il caso è stato portato in tribunale, dove il pubblico ministero ha richiesto una condanna che includeva l’arresto, un’ammenda e la sospensione della patente, che era già stata ritirata per sei mesi a seguito del test. Tuttavia, il difensore del bosniaco ha contestato le accuse, sottolineando che il veicolo era fermo con la chiave nel quadro, ma il motore spento, il che implicava che non stava effetti mettendo in pericolo la circolazione.
Alla fine, il tribunale ha assolto l’uomo con formula dubitativa, stabilendo che “il fatto non sussiste”. Questo episodio evidenzia la complessità delle situazioni legate all’abuso di alcol e alla responsabilità alla guida, anche quando il veicolo non è attivamente in movimento. La decisione di assoluzione ha sollevato interrogativi sulla definizione di guida in stato di ebbrezza e sulle implicazioni legali di atti che, pur rischiosi, non comportano un’effettiva messa in pericolo della sicurezza stradale.