Roma, 17 giugno 2025 – La sorte dell’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema della Repubblica Islamica, è avvolta nel mistero. Dallo scorso weekend, non ci sono notizie certe su di lui, alimentando speculazioni sulla sua sicurezza e sulla sua possibile fuga. Khamenei, che ha 84 anni e ha mostrato segni di malattia, era considerato l’unico leader iraniano non ancora attaccato da Israele fino a venerdì.
Dopo intensi bombardamenti israeliani, durante i quali è morto un alto ufficiale iraniano, Khamenei è stato trasferito insieme alla sua famiglia in un rifugio sotterraneo a Lavizan, nella periferia di Teheran. Qualcuno ha suggerito che la decisione di portare con sé tutti i familiari indica una crisi senza precedenti. I media iraniani riferiscono che il rifugio è già stato sfruttato in precedenti occasioni di attacco, ma ora il timore di un attacco diretto da parte di Israele sembra essere più pressante che mai.
Israele ha chiaramente dichiarato che l’eliminazione di Khamenei potrebbe porre fine alle ostilità. Fuori dall’Iran, ci sono anche indicazioni che funzionari vicini a Khamenei stiano discutendo con la Russia per un potenziale esilio. Questa situazione metterebbe ulteriormente in discussione il ruolo della Russia come mediatore in un contesto già complesso. Khamenei non lascia l’Iran dal 1989, e la sua attuale condizione di isolamento e paura coinvolge non solo il suo futuro, ma anche quello del regime iraniano.
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Fonte: www.quotidiano.net