L’Europa affronta un grave ritardo nell’innovazione, come evidenziato da Draghi, che sottolinea l’inevitabilità di una differenza sempre più marcata e probabilmente incolmabile rispetto ad altre potenze come gli Stati Uniti e la Cina. I modelli di intelligenza artificiale (IA) stanno diventando più efficienti, con costi di addestramento notevolmente ridotti e capacità che si avvicinano a quelle di ricercatori con dottorato. Per affrontare questa sfida, Draghi propone la creazione di un mercato unico europeo per l’IA, che favorisca l’innovazione e il suo impiego nei vari settori.
Si rende necessario sostenere le start-up e uniformare le norme per le società innovative in tutti i 27 Stati membri dell’Unione. Nel contesto della difesa, Draghi suggerisce l’istituzione di una catena di comando che coordini eserciti nazionali diversi e favorisca sinergie industriali europee, concentrando gli sviluppi su piattaforme militari comuni per garantire interoperabilità e ridurre la dispersione. Inoltre, è fondamentale che il procurement europeo per la difesa si concentri su poche piattaforme avanzate piuttosto che su numerose opzioni nazionali.
La tecnologia, inclusi droni e cybersicurezza, deve diventare parte integrante della strategia di difesa europea. Draghi afferma che è necessaria una strategia continentale unificata per il cloud, il supercalcolo e la cybersicurezza, essenziali per garantire la sicurezza dell’Europa. Infine, la valutazione degli investimenti in difesa deve evolvere per includere anche il digitale e la tecnologia spaziale, al fine di mantenere la rilevanza dell’Europa tra le grandi potenze globali.