La polizia di stato ha arrestato un uomo di 36 anni, originario del Perù, su ordini del gip di Roma, accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 20 anni, che lavorava come ragazza immagine in un locale di via Tiburtina. Secondo la denuncia della giovane, l’uomo l’avrebbe drogata e successivamente stuprata la notte tra l’11 e il 12 ottobre. L’incidente è avvenuto in un parcheggio nelle vicinanze della discoteca. Dopo un’indagine durata tre mesi, durante la quale gli agenti di polizia hanno lavorato a stretto contatto con la magistratura, l’aggressore è stato finalmente fermato nella tarda serata del 12 gennaio. Questo arresto segue un lungo periodo di attesa per la vittima, che ha affrontato una terribile esperienza. La rapidità dell’intervento della polizia, dopo tanti mesi, ha suscitato molte reazioni sia in ambito sociale che istituzionale. La violenza di genere e la sicurezza delle giovani donne sono diventate argomenti di dibattito pubblico, evidenziando la necessità di interventi più incisivi da parte delle autorità per prevenire tali crimini. La notizia ha colpito l’opinione pubblica e ha sollevato interrogativi su come migliorare le misure di protezione per le vittime di violenza. Il fatto che l’aggressore sia stato arrestato tre mesi dopo il reato evidenzia anche la complessità delle indagini in casi di violenza sessuale, dove spesso le vittime devono affrontare un lungo e difficile percorso per ottenere giustizia.