Con San Valentino in avvicinamento, è utile un consiglio letterario per quegli uomini che credono di amare le donne solo per la loro capacità di ingannare se stessi. Questi rubacuori superficiali spesso confondono un banale desiderio di conquista con la gentilezza. Un libretto che si rivolge a questo tema è “Si può ancora essere galanti?” di Jennifer Tamas, docente di Letteratura francese dell’Ancien Régime. Questo libro indaga le possibilità di un approccio sentimentale che ha le sue radici alla corte di Luigi XIV nel ‘600, dove il Re Sole stabilì nuove norme comportamentali, promuovendo rapporti più civili tra i cortigiani e limitando la violenza.
Nella Francia di oggi, la galanteria sembra essere stata strumentalizzata, rispondendo negativamente alla domanda se sia ancora possibile. La questione si è fatta drammatica, specialmente alla luce di recenti eventi di violenza. Nonostante ciò, l’autrice invita a riconsiderare il significato della galanteria, descrivendola come un’arte di seduzione che può destabilizzare gli stereotipi tradizionali dell’uomo virile. Le donne, assumendo un ruolo più significativo, hanno contribuito a ridefinire la cultura dell’amore e hanno chiesto agli uomini di abbandonare comportamenti rozzi e violenti.
Il libro di Tamas richiede dunque una riflessione sulla galanteria non come uno strumento di dominio, ma come un modo per incoraggiare relazioni più rispettose e paritarie. In questo contesto, le donne possono svolgere un ruolo attivo nel rimodellare le dinamiche di seduzione e interazione tra i sessi.