Il Ministero della Cultura ha annunciato i nomi delle dieci città selezionate per candidarsi a Capitale italiana della Cultura per il 2027. La giuria, presieduta da Davide Maria Desario, ha valutato 17 candidature e ha scelto quelle che meglio rispondono al bando. Le città finaliste sono: Alberobello con “Pietramadre”, Aliano con “Terra dell’altrove”, Brindisi con “Navigare il futuro”, Gallipoli con “La bella tra terra e mare”, La Spezia con “Una cultura come il mare”, Pompei con “Pompei Continuum”, Pordenone con “Pordenone 2027. Città che sorprende”, Reggio Calabria con “Cuore del Mediterraneo”, Sant’Andrea di Conza con “Incontro tempo” e Savona con “Nuove rotte per la cultura”.
Le città finaliste parteciperanno a audizioni pubbliche che si terranno il 25 e 26 febbraio 2025. Durante queste audizioni, ciascuna città avrà l’opportunità di presentare dettagliatamente il proprio progetto agli esperti della giuria. Ogni audizione durerà al massimo 60 minuti, suddivisi in 30 minuti per la presentazione del progetto e 30 minuti per le domande da parte della giuria. La città proclamata Capitale italiana della Cultura sarà annunciata entro il 28 marzo 2025.
Alla città vincitrice sarà assegnato un contributo finanziario di un milione di euro per attuare le iniziative e raggiungere gli obiettivi previsti nel proprio progetto di candidatura. La selezione della Capitale italiana della Cultura rappresenta un’importante opportunità per valorizzare il patrimonio culturale e turistico delle città partecipanti, stimolando eventi e attività che possono contribuire al loro sviluppo e alla promozione della cultura italiana.
Il riconoscimento di Capitale della Cultura non solo mette in evidenza l’impegno delle città nell’ambito culturale, ma offre anche una piattaforma per attrarre visitatori e investimenti, potenziando l’economia locale attraverso l’arte, la musica, il teatro e altre manifestazioni culturali. La competizione tra queste città è, quindi, un momento significativo per il panorama culturale italiano, dove ognuna potrà dimostrare le proprie potenzialità e il valore della propria eredità culturale.
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