A Venezia, tra gli 845 candidati in consiglio regionale del Veneto, ci sono quelli che trovano il tempo per andare a caccia di preferenze e attaccare gli avversari a colpi di sketch immediatamente divulgati via social. Il fenomeno interessa soprattutto il centrodestra, dove le battaglie sono due: contro l’astensionismo e per spuntarla sugli alleati.
Il sindaco di Marcon, Matteo Romanello, candidato per FdI, si presenta ai mercati e ai banchetti con pacchi di pasta col proprio nome da regalare agli elettori. Il suo vicino di casa, il sindaco di Quarto d’Altino Claudio Grosso, leghista, rispolvera un vecchio gadget, il pacco di sale. I suoi amici registrano una scenetta in cui prendono in giro Romanello, dicendo di “cucinarlo” con la pasta e il sale. Romanello reagisce con un altro sketch, in cui butta a terra il sale, dicendo che a Marcon il sale serve solo per evitare incidenti.
Il record dei gadget elettorali va a Sergio Berlato, europarlamentare di Fratelli d’Italia, che ha fatto preparare cadeaux differenziati, come accendini a forma di doppiette per gli uomini e mini set manicure per le signore. Altri candidati distribuiscono bottigliette di prosecco, vasetti di miele e buste di caffè. Il candidato di FdI Claudio Borgia inaugurerà la sua campagna elettorale a Contea, Montebelluna, offrendo un caffè e un biscotto ai cittadini. Tuttavia, non tutti i candidati si filano i gadget: l’assessore leghista Roberto Marcato afferma che il più bel gadget è il proprio volto.

