Per accedere alle cure in Pronto Soccorso, potrebbero esserci nuovi obblighi di pagamento, suscitando preoccupazioni sul diritto alla salute dei cittadini. L’accesso alle emergenze è storicamente considerato gratuito, ma recenti proposte mirano a disincentivare l’accesso considerato inappropriato, mettendo in discussione la gratuità dell’assistenza medica. L’introduzione del ticket obbligatorio si giustifica con la necessità di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario, dato l’alto numero di accessi impropri, molti dei quali potrebbero essere risolti dal medico di base. Tuttavia, alcuni esperti avvertono che tale abuso è causato da carenze strutturali, come l’accesso difficoltoso a visite domiciliari e lunghe attese negli ambulatori.
In diverse regioni italiane, come la Lombardia, già si applicano ticket per i codici bianchi, fissati a 25 euro, ma esistono esenzioni per categorie vulnerabili come bambini, anziani e persone con specifiche patologie. Quello che inizia come un esperimento limitato potrebbe estendersi a livello nazionale. Si teme anche l’introduzione di pagamenti per i codici verdi e gialli, che rappresentano situazioni urgenti ma non gravissime. Attualmente non c’è una normativa uniforme su tutto il territorio, ma la discussione su una nuova tassa sulla salute sta crescendo. Questa emergenza sanitaria rischia di trasformarsi in una crisi sociale, con il timore che l’accesso a cure mediche rapide possa dipendere dalla situazione economica dei cittadini.
