L’accordo fra Eni e Petronas è stato raggiunto. L’azienda italiana e la compagnia energetica statale della Malesia hanno annunciato la firma che porterà alla costituzione di una società indipendente a partecipazione paritetica, attraverso l’integrazione dei rispettivi asset Upstream in Indonesia e Malesia.
La NewCo opererà come entità finanziariamente a sé stante, con un piano di investimenti superiore a 15 miliardi di dollari nel prossimo quinquennio. In ballo ci sono almeno otto nuovi progetti e la perforazione di 15 pozzi esplorativi, così da mettere in produzione circa 3 miliardi di barili di olio equivalente di riserve già scoperte.
La firma per concludere l’accordo Eni-Petronas è avvenuta alla presenza di Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, e di Tengku Muhammad Taufik, presidente e amministratore delegato di Petronas. Una notizia che Piazza Affari ha accolto positivamente, con il titolo Eni a +0,7%, a 16,054 euro per azione.
La NewCo gestirà 19 asset, di cui 14 in Indonesia e 5 in Malesia, rappresentando un peso imprenditoriale non indifferente. Eni e Petronas integreranno i portafogli complementari, ne guadagneranno in solidità tecnica e avranno una profonda conoscenza della regione, con l’obiettivo di creare valore nel lungo termine, garantire eccellenza operativa e assumere un ruolo di leadership nella transizione energetica.
La NewCo punta a valorizzare un potenziale esplorativo stimato in circa dieci miliardi di boe a basso rischio. L’obiettivo è quello di crescere nel medio termine fino a superare 500 mila barili di olio equivalente al giorno di produzione sostenibile. L’operazione permetterà di accelerare i cicli di sviluppo dei progetti e ottimizzare l’allocazione dei capitali, generando sinergie operative nelle attività di esplorazione, produzione e gestione degli asset.

