La tassa sui rifiuti, conosciuta come TARI, è un’imposta che si applica sulla base della disponibilità di un immobile, indipendentemente dalla produzione di rifiuti. Questo aspetto crea frustrazione tra i contribuenti, soprattutto quelli che possiedono immobili inutilizzati. La TARI, essendo una tassa e non un’imposta, è proporzionale al servizio fornito; pertanto, l’inefficienza nella raccolta dei rifiuti porta molti a sentirsi giustamente tassati senza un adeguato servizio.
Un ulteriore elemento di confusione è rappresentato dalle esenzioni e riduzioni della TARI, che variano significativamente da Comune a Comune senza una normativa uniforme, generando disparità. Alcuni comuni permettono esenzioni per immobili inutilizzabili, privi di mobilio e utenze. Inoltre, ci sono agevolazioni per aree scoperte, aree comuni condominiali e per famiglie con redditi bassi o anziani.
Le esenzioni per i contribuenti over 65 sono comuni; in molte città italiane, gli anziani possono essere esonerati dal pagamento della TARI, ma devono soddisfare requisiti specifici, tra cui un ISEE basso, generalmente compreso tra 6.000 e 9.000 euro. In aggiunta, potrebbero essere richiesti requisiti previdenziali per i familiari conviventi, come età avanzata o disabilità, orientando così le agevolazioni verso famiglie più vulnerabili.
A Roma, per esempio, l’esenzione è prevista per over 65 con ISEE basso. Milano offre riduzioni simili con un limite a 9.000 euro, mentre a Napoli l’ISEE non deve superare i 6.967 euro per ottenere l’esonero. In alcune situazioni, anche con un ISEE più alto, può essere concessa l’esenzione, a condizione che i familiari conviventi siano anziani o disabili. Inoltre, Torino e Firenze forniscono significative riduzioni per gli anziani con redditi inferiori, con Firenze che concede esenzioni totali per redditi sotto 7.000 euro.
In conclusione, nonostante la presenza di possibili esenzioni, molti contribuenti non sono a conoscenza dei loro diritti e delle opportunità di riduzione della TARI. È fondamentale per i cittadini informarsi presso l’Ufficio tributi del proprio Comune per verificare i requisiti e presentare domanda per eventuali esenzioni.