SarsCov2, il virus responsabile di Covid-19, continua a mutare e attualmente negli Stati Uniti la variante più diffusa è la LP.8.1, che rappresenta il 42% dei contagi, superando la variante XEC al 31%. Le autorità non esprimono particolare preoccupazione, poiché secondo l’OMS i vaccini dovrebbero rimanere efficaci contro forme sintomatiche e gravi della malattia. La variante LP.8.1, identificata per la prima volta a luglio dello scorso anno, deriva dalla variante JN.1, contenuta nel vaccino di quest’anno. A febbraio era stata riscontrata in 23 paesi, ma non ci sono attualmente dati clinici specifici su questa variante. Un recente studio ha rilevato che, rispetto alla variante madre, LP.8.1 ha una minore infettività ma una maggiore capacità di evadere la risposta immunitaria.
Nel frattempo, si segnalano anche casi di influenza con un notevole incremento di contagi, soprattutto tra i bambini. Secondo l’esperto Bartoletti, “non è ancora finita, sta tornando anche il Covid”.
I sintomi del virus rimangono in gran parte invariati dopo cinque anni dalla pandemia, e includono: febbre alta, tosse secca, stanchezza, perdita del gusto e olfatto, congestione nasale, congiuntivite, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari, eruzioni cutanee, nausea, diarrea, brividi, mancanza di respiro, confusione e dolore al petto.
Le autorità sanitarie invitano a prestare attenzione a questi segnali, continuando il monitoraggio della situazione e della diffusione delle varianti.