Negli ultimi tre decenni, il mondo ha attraversato una fase di rapidi cambiamenti, caratterizzata da conflitti e trasformazioni nell’ordine internazionale. La nascita dell’Aseri nei primi anni ’90, contrassegnata dalla fine della Guerra Fredda e dal crollo dell’Unione Sovietica, ha messo in luce l’importanza di studiare le connessioni tra le dimensioni politica, economica e giuridica dell’emergente arena globale.
Il contesto di quell’epoca ha sfidato le concezioni tradizionali di sovranità statale, poiché il mercato globale ha modificato profondamente le funzioni statali e le dinamiche di potere. L’Unione Europea è emersa come un innovativo esperimento di cooperazione tra stati sovrani, mirato a potenziare le capacità di ciascun membro di affrontare le sfide della globalizzazione, pur mantenendo la democrazia al suo interno. Tuttavia, fenomeni come l’autocrazia in Ungheria pongono interrogativi sulla direzione futura della governance democratica in Europa.
Negli ultimi trent’anni, il mondo ha assistito a conflitti significativi, da quelli nell’ex Jugoslavia alla guerra in Ucraina, evidenziando la persistente fragilità della pace. La coesistenza di mercati globali e guerre ha reintrodotto sfide interne per le democrazie. Le crisi economiche e le tensioni politiche sono risultate determinanti per destabilizzare l’ordine internazionale.
Nonostante le delusioni relative al progetto liberale, questo rimane fondamentale per aspirare a un futuro migliore. L’appello a rinnovare l’impegno verso un ordine internazionale che privilegia la legge rispetto alla forza si fa sempre più pressante. Con oltre trent’anni di storia alle spalle, l’Aseri continua a concentrarsi sull’interazione tra sfere politiche, economiche e istituzionali, sottolineando l’importanza di un approccio scientifico e valoriale allo studio delle dinamiche globali.