Secondo il Global Burden of Disease Study, la cattiva alimentazione è la principale causa di morte negli Stati Uniti e nel mondo, sottraendo ogni anno centinaia di milioni di anni di vita senza disabilità. Michael Greger, medico e autore, evidenzia che non è mai troppo tardi per adottare uno stile di vita sano, con cambiamenti significativi anche tra i 40 e i 64 anni, che possono ridurre il rischio di mortalità.
Nelle “Zone Blu”, aree con alta longevità, il 90% della dieta è vegetale, con porzioni moderate e l’abitudine di alzarsi da tavola sazi al 75%. Le persone longeve seguono anche uno stile di vita attivo e praticano rituali sociali, che riducono lo stress.
Gli atleti professionisti dimostrano come sia possibile controllare la “fame edonica” a favore di quella “omeostatica” attraverso una rigorosa disciplina alimentare e tecniche di training emozionale. Nell’epoca attuale, la disponibilità costante di cibo rende difficile affrontare la fame edonica, richiedendo strategie personalizzate.
Per combattere l’obesità infantile, diventata un’epidemia in Italia, è fondamentale l’ambiente e l’esempio degli adulti. È consigliabile evitare il “cibo permissivo”, poiché l’ansia di far mangiare i bambini può portare a scelte alimentari scorrette. Queste abitudini possono avere conseguenze negative sulla loro salute, con disturbi come ipertensione e diabete di tipo 2 che emergono anche nei più giovani. È importante incoraggiare i bambini a giocare all’aperto e a muoversi di più per promuovere uno stile di vita sano fin da piccoli.