BOLOGNA – Giannalberto De Filippis, insieme ai figli Liam e Luna, si trova bloccato a Maalot, vicino a Nahariya, in Israele. La famiglia, originaria di Loiano sull’Appennino bolognese, è arrivata nel Paese il 30 maggio per il matrimonio di una cugina di Michal, moglie di Giannalberto. Il viaggio si è trasformato in un incubo a causa dell’escalation di conflitti, con l’allerta di raid che ha costretto la famiglia a cercare rifugio in una safe room.
De Filippis ha contattato l’ambasciata italiana, scoprendo che altri Paesi stanno organizzando rimpatri, mentre l’Italia non ha ancora preso iniziative concrete. La situazione è diventata critica: dopo una prima notte trascorsa in un appartamento privo di rifugio sicuro, ora si stanno spostando a Neve Ziv da un parente. Gli allarmi risuonano continuamente, ma la città in cui si trovano non è al centro dei raid.
Nonostante la paura, Giannalberto cerca di mantenere la calma per proteggere i suoi figli, abituati a trasferimenti forzati nei rifugi, soprattutto il nipote di 13 anni, ormai rassegnato a queste situazioni. Con un volo di ritorno programmato per il 24 giugno, la famiglia è in attesa di notizie, mentre Giannalberto riflette sulla sua esperienza in Israele risalente a vent’anni fa, durante il conflitto con il Libano, ora vissuta con la preoccupazione di un padre che desidera riportare a casa i propri figli in sicurezza.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.quotidiano.net