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Fare Impresa, Fare Cultura: Ottant’Anni di Economia Civile

Il 25 giugno 1945, due mesi dopo la Liberazione, a Milano nasce Assolombarda, rappresentando la voce dell’impresa in un contesto di rinascita democratica. Cinquantadue soci si riuniscono in un notarile di piazza Mercanti, dando il via a un’organizzazione che nel corso di ottant’anni ha accompagnato l’evoluzione di oltre settemila aziende, contribuendo a benessere e cambiamenti sociali. Il volume “INSIEME. Assolombarda. La nostra storia” verrà presentato al Teatro Studio Melato e ripercorre questa storia.

Antonio Calabrò, presidente di Fondazione Assolombarda, sottolinea che non si tratta solo di un’industria che genera profitti, ma di un sistema che basa il suo valore economico su valori umani e culturali. Fare impresa significa anche creare cultura, e la competenza nel redigere bilanci e contratti è anch’essa parte integrante della cultura aziendale. La visione degli storici francesi Marc Bloch e Lucien Febvre ha ispirato questo approccio multidisciplinare.

Negli ottant’anni trascorsi, Assolombarda ha unito sviluppo industriale e sociale, richiamando l’importanza delle piccole e medie imprese e della sostenibilità. Si è passati dal modello fordista a una specializzazione estrema in settori come l’arredo, dove coesistono design e meccanica di precisione. Milano, con il 36,4% delle multinazionali estere in Italia e il 13,4% del PIL nazionale, rappresenta una ricchezza basata su competenze e innovazione.

Calabrò enfatizza anche la dimensione italiana di Assolombarda, capace di unire creativamente diverse discipline e culture, evidenziando la rilevanza dell’istruzione tecnica e filosofica nel formare professionisti versatili.

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