A Milano, il 29 giugno 2025, i dipendenti delle farmacie hanno manifestato per chiedere un rinnovamento del contratto collettivo nazionale di lavoro che garantisca un aumento retributivo equo. Insieme ai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, i lavoratori hanno richiesto un riconoscimento adeguato della loro professione, respingendo l’incremento di 120 euro in tre anni come insufficiente.
Le richieste avanzate all’associazione Federfarma, che rappresenta oltre 18.500 farmacie italiane, mirano a far tornare i responsabili al tavolo delle trattative con proposte concrete. I sindacati e i manifestanti chiedono un aumento di 360 euro lordi mensili per valorizzare i professionisti del settore, sottolineando però che non tutte le farmacie operano nelle stesse condizioni economiche. Alcune farmacie situate in aree svantaggiate potrebbero affrontare difficoltà operative con un aumento così rilevante.
Federfarma Lombardia ha risposto positivamente convocando un incontro per discutere le tematiche sollevate. Il buon funzionamento delle farmacie, secondo Federfarma, dipende dalla qualità del personale. Tuttavia, il blocco delle negoziazioni è principalmente dovuto a divergenze tra le richieste sindacali e le posizioni di Federfarma riguardo all’importo dell’aumento salariale.
In Lombardia, circa 5.000 persone sono impiegate nelle farmacie private, contribuendo significativamente al servizio sanitario e assicurando l’accesso ai farmaci e servizi essenziali. La loro competenza è fondamentale per la salute pubblica, e la lotta attuale verte sull’importanza di adeguare le retribuzioni in responder a un aumento del costo della vita.
