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venerdì – 18 Luglio 2025

Fiscale in Italia: Urgente Riforma per Riscattare le Imprese

L’argomento della pressione fiscale sulle imprese in Italia evidenzia la competitività del Paese in confronto ai suoi partner europei. Recenti dati del Centro studi di Unimpresa, aggiornati al 2023-2024, mostrano che l’Italia ha un carico fiscale pari al 42,7% del PIL, superiore alla media dell’area euro (41,2%) e dell’intera Unione Europea (40,1%).

Solo alcuni Paesi, come la Francia con il 46,2% e il Belgio, presentano valori più elevati. La Germania ha una pressione fiscale del 40,1%, mentre la Spagna si colloca al 38,3%, risultando la meno gravata. In termini di tassazione sui profitti d’impresa, l’aliquota effettiva in Italia è del 27,8%, una delle più alte d’Europa, mentre la Germania arriva al 29,8% e il Portogallo ha un valore simile. Sebbene si preveda una diminuzione al 23,9% per il 2024, l’aliquota rimane sopra la media europea (20,7%).

La burocrazia pesa notevolmente sulle aziende italiane, che impiegano 238 ore all’anno per gestire le pratiche fiscali, il dato più elevato in Europa. In confronto, in Germania servono 218 ore, in Spagna 143 ore e in Francia 139 ore, tutte inferiori alla media dell’area euro, fissata a 147 ore. Questi fattori, uniti a un cuneo fiscale elevato e a una complessità amministrativa, contribuiscono a creare un contesto sfavorevole per gli investimenti.

Per migliorare la competitività fiscale, si rende necessaria una riforma strutturale che includa la riduzione del cuneo, l’alleggerimento delle aliquote e una semplificazione burocratica. Allo stesso tempo, la lotta all’evasione fiscale, che ha portato a una perdita di gettito di 20,2 miliardi nel 2022, potrebbe rappresentare una risorsa da reinvestire nelle imprese.

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