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mercoledì, 30 Aprile, 2025
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Foibe: Il Silenzio di Schlein e Conte Dopo le Parole di Mattarella

Le foibe, un tema sempre controverso, torna a far discutere in seguito al vandalismo avvenuto presso la foiba di Basovizza, nei pressi di Trieste. Questo luogo ricorda l’eccidio di 97 finanzieri italiani, uccisi e infoibati dai soldati del maresciallo Tito durante l’occupazione jugoslava nel 1945. La foiba, chiusa nel 1959 e dichiarata “Monumento nazionale”, è oggi un “luogo della memoria” per le famiglie degli infoibati e dei deportati nei campi di concentramento dell’ex Jugoslavia.

A pochi giorni dal “Giorno del Ricordo”, una commemorazione nazionale, la foiba è stata imbrattata con scritte in slavo, tra cui una che provocatoriamente diceva: “Trieste è nostra”. Le scritte, realizzate in vernice rossa, sono state rapidamente rimosse. Il presidente Mattarella ha reagito con indignazione, sottolineando l’importanza della storia condivisa tra Slovenia e Italia. Anche la premier Giorgia Meloni ha condannato l’accaduto, descrivendo la foiba come un luogo sacro, invitando a onorarlo nel silenzio.

Le polemiche sono emerse, in particolare per il silenzio di esponenti della sinistra come Conte e Schlein. Molti esponenti moderati del Partito Democratico hanno espresso la loro indignazione. Il silenzio attorno al tema delle foibe è stato analizzato anche da esperti, come Gianni Oliva, che ha evidenziato come per decenni questi eventi siano stati trascurati, evidenziando una “pulizia etnica” spesso dimenticata. La storia delle foibe rappresenta una ferita aperta nella memoria collettiva italiana, un tema che richiede onestà e attenzione.

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