Questi sentimenti non sembrano essere condivisi dalle sinistre che faticano ad abbracciare i valori identitari legati alla parola “Patria”. La Patria rappresenta ciò che le popolazioni italiche hanno realizzato, con esempi di civiltà che vanno oltre il diritto. Il diritto romano ha riconosciuto per la prima volta la “persona” e ha dato luogo a grandi opere di ingegneria e architettura. Nella cultura italiana, filosofi e letterati hanno arricchito la lingua, contribuendo all’emergere dell’idea di Nazione. Tuttavia, le sinistre italiane non riescono ad inserire questi valori nel loro discorso, al contrario di quanto avviene in altri paesi europei dove destra e sinistra si uniscono nella difesa dell’identità nazionale.
Le antiche aridità di Roma rendono difficile riappropriarsi di una storia che non è stata condivisa quando si è formata l’Italia. Alcuni nostalgici dello Stato della Chiesa ignorano riconoscimenti come quello di Paolo VI sulla necessità di abbandonare il potere temporale. La sinistra, focalizzandosi sui voti delle minoranze, ignora valori fondamentali della cultura liberale e spirituale, alla base del rispetto dell’uomo e della libertà.
Questa carenza di valori e comprensione della Patria ha effetti negativi sulla politica italiana e accelera divisioni e tensioni sociali. Il Presidente Mattarella, parlando dell’integrazione europea, ha sottolineato la necessità di collaborazione tra popoli. La sfida è quindi se la sinistra italiana riuscirà a sentirsi patriottica e a condividere i valori di libertà che hanno unito la nazione lungo i secoli. L’attuale inadeguatezza valoriale contribuisce al crescente sospetto degli elettori verso le divisioni politiche.
