L’Aquila – Il dibattito sulle modalità di finanziamento per eventi culturali in Abruzzo è acceso. In particolare, si confrontano le “leggi mancia”, che distribuiscono fondi a discrezione dei consiglieri regionali, e i bandi ufficiali, criticati da Luciano D’Amico, candidato presidente per le regionali di marzo 2024, che li definisce “clientelari”. Recentemente, sono stati approvati 14,4 milioni di euro per 1.749 beneficiari; tuttavia, approvazioni simili per i bandi dell’assessorato alla Cultura, guidato da Roberto Santangelo, hanno destato polemiche per omissioni di progetti significativi.
All’interno del consiglio regionale, alcuni membri della maggioranza si prendono gioco di chi critica i fondi a pioggia, sottolineando che la discrezionalità è impossibile. Essi sostengono che ogni consigliere dovrebbe raccogliere richieste dal proprio territorio per ottenere i fondi per eventi culturali. D’Amico, al contrario, teme che questo metodo generi una dipendenza tra elettori ed eletti, finanziando manifestazioni minori piuttosto che eventi di spessore, come il festival Jazz all’Aquila.
Non tutti i membri dell’opposizione condividono la visione di D’Amico. Sandro Mariani del Partito Democratico preferirebbe collaborare con il centrodestra per garantire risorse. Intanto, molti eventi di valore, come il festival Jazz, sono stati esclusi dai finanziamenti, mentre altre iniziative vicine a Santangelo hanno ricevuto sostegno. L’argomento prosegue con progetti di legge per destinare ulteriori fondi, segno che il conflitto sui finanziamenti culturali rimane acceso e complesso in Abruzzo.