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mercoledì, 21 Maggio, 2025
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Formiche: un modello innovativo per la gestione del traffico

Una ricerca condotta dall’Università di Trento ha analizzato i movimenti delle formiche per comprendere come riescano a spostarsi ordinatamente anche in presenza di alti flussi, evitando congestioni. Le strategie adottate da questi insetti, riportate nella rivista “Transportation Research Interdisciplinary Perspectives”, possono fornire spunti per migliorare la mobilità dei veicoli autonomi sulle strade intelligenti.

Marco Guerrieri, docente al Dipartimento di Ingegneria civile, e Nicola Pugno, co-autori dello studio, spiegano che le formiche sono tra i pochi animali capaci di seguire percorsi bidirezionali, simili ai nostri sistemi stradali, mantenendo sempre un movimento ordinato, senza rallentamenti o congestioni. La ricerca ha monitorato il movimento di una comunità di formiche su un tratto di 30 centimetri, equivalente a cento volte la lunghezza di un singolo insetto. Le immagini raccolte sono state analizzate con tecniche di intelligenza artificiale, in particolare algoritmi di deep learning, per tracciare la traiettoria e la velocità degli insetti nel tempo.

Dall’analisi, è emerso che gli spostamenti avvengono lungo percorsi segnati da ferormoni, sostanze chimiche lasciate da un formica leader. Le formiche si muovono come un plotone, mantenendo piccole distanze fra di loro e organizzandosi in file parallele, senza effettuare sorpassi. Questo modello organizzativo suggerisce che si potrebbero sviluppare sistemi di regolazione del traffico stradale ispirati al comportamento delle formiche.

Guerrieri conclude sottolineando che i processi di comunicazione tra veicoli a guida autonoma (CAVs) sulle strade intelligenti potrebbero emulare quello delle formiche. Attraverso l’uso di ferormoni, gli insetti si coordinano efficacemente; similmente, i veicoli potranno comunicare tra di loro o con i gestori delle infrastrutture. Questo approccio potrebbe consentire la formazione di plotoni coordinati, in cui i veicoli viaggiano a velocità elevate, ma a distanza ravvicinata, ottimizzando l’occupazione della carreggiata.

I potenziali benefici includono un miglioramento significativo dei livelli di servizio per gli utenti e una riduzione delle emissioni inquinanti, rendendo la mobilità più sostenibile ed efficiente.

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