Il post di Francesca Mannocchi è diventato virale per la sua denuncia sulla difficoltà di accesso alle cure del Servizio Sanitario Nazionale. La giornalista racconta come, per ricevere la terapia necessaria per la sua sclerosi multipla, debba affrontare lunghe attese e difficoltà nel prenotare visite e analisi. Nonostante paghi le tasse e viva in un paese che garantisce cure gratuite, il suo tentativo di fissare un appuntamento tramite il CUP si scontra con segreterie intasate e attese lunghe. Quando riesce finalmente a ottenere una risposta, scopre che l’unica risonanza magnetica disponibile è a luglio 2025, a 90 chilometri da casa sua. Optando per il privato, si rende conto che il costo è di 680 euro e che l’appuntamento è immediato, ma ciò pone in evidenza una disparità tra chi può permettersi di pagare e chi no.
Mannocchi critica la politica che, attraverso i tagli alla spesa sanitaria e l’evasione fiscale, erode quotidianamente i diritti garantiti dalla Costituzione. Secondo un rapporto della Fondazione Gimbe, nel 2023 quasi 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure, e cresce la spesa privata per la salute, colpendo maggiormente anziani e fragili. I commenti sotto il post raccontano esperienze simili di difficoltà nel prenotare esami pubblici, spingendo molti a rivolgersi al sistema privato, creando così ingiustizie e disuguaglianze nel diritto alla salute.