Francesco Di Mauro, direttore d’orchestra catanese di formazione francese, è stato insignito del Premio alla Sicilianità “Cav. Pippo Bertoni” alla sua 26esima edizione. Il premio è stato ritirato dalla moglie Cinzia Torrisi, poiché Di Mauro era assente per impegni di lavoro.
Ricevere un premio che celebra la Sicilianità è per Di Mauro un onore profondo, un riconoscimento che va oltre la carriera e parla delle radici, dell’identità e dell’amore per la propria terra. La musica, per sua natura, è un ponte tra mondi e, nonostante la sua formazione francese, il cuore artistico di Di Mauro è sempre rimasto ancorato alla Sicilia.
Il suo primo approccio alla musica è stato duplice e profondamente formativo, grazie al pianoforte in casa e all’incontro con la banda musicale del paesino dove viveva. Sentire quelle melodie risuonare tra le strade ha fatto nascere in lui il desiderio di capire, di studiare e di dirigere. Il primo disco che ha comprato è stato “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” nell’edizione della Scala del 1965, diretta da Karajan.
La direzione d’orchestra è, per Di Mauro, molto più di una professione: è una forma di pensiero, una disciplina dell’ascolto e una responsabilità che si esercita nel tempo e nello spazio. La sua famiglia ha avuto e ha un ruolo importante nella sua carriera, in particolare sua moglie Cinzia e suo figlio Pierfrancesco, che rappresentano il cuore pulsante della sua vita e il suo equilibrio profondo.
Tra le opere che ama dirigere ci sono “Tosca” e i lavori sinfonici di Gustav Mahler. I prossimi impegni lo vedranno occupato con “La Traviata” in una tournée internazionale e, nella seconda parte del 2026, dirigerà “Tosca”, “Aida” e “La Cenerentola”.

