Ripubblichiamo l’intervista di Francesca Amé a Francesco Vezzoli, artista di 54 anni, entusiasta per le imminenti mostre a Venezia. Vezzoli ritiene che nei prossimi sei mesi ci sarà una concentrazione di arte unica nel suo genere. A partire dal 17 aprile, in concomitanza con la Biennale d’arte, trasformerà il museo Correr in un Museo delle Lacrime, presentando circa quaranta opere caratterizzate da lacrime ricamate su celebri opere d’arte e icone contemporanee. A Milano, durante la #MilanoArtWeek, ha presentato la sua opera “Comizi di non amore – The prequel” che ritrae Marianne Faithfull e che fa parte della collezione di Banca Generali.
Vezzoli considera il suo lavoro del 2004 ancora rilevante, poiché affronta temi importanti come il desiderio, il dolore e l’identità di genere. Manifesta il desiderio di realizzare progetti ambiziosi, lamentandosi dell’adeguamento della creatività ai budget ridotti. Sostiene che per creare un’arte significativa è necessario uscire dalle proprie zone di comfort e mettersi in discussione. Dopo un lungo periodo a Hollywood, esprime soddisfazione nel tornare in Italia, affermando di aver compreso che la sua ricerca di creatività richiede un’impostazione più emotiva.
Per la sua mostra a Venezia, porterà una selezione di quaranta lavori degli ultimi vent’anni, tutti ricamati da lui. Vezzoli si interessa al simbolismo della lacrima nella storia dell’arte, notando che dopo il Rinascimento la sua presenza è diminuita. Il suo obiettivo è diventare famoso come il “maestro delle lacrime”, un’affermazione che unisce humor e serietà.
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