Il palco dell’Eurovision Song Contest, allestito alla St. Jakobshalle Arena di Basilea, ha impressionato per la sua scenografia straordinaria, realizzata dal production designer Florian Wieder e dal lighting designer Tim Routledge. Con 22 telecamere, 4.500 apparecchi di illuminazione e 100 postazioni pirotecniche, lo spettacolo ha sfoggiato 37 cambi di scenografia.
La qualità musicale delle canzoni resta un tema discusso, ma l’evento ha mostrato chiaramente l’eredità del “Giochi senza frontiere”, sostituendo le gare con le performance musicali. Tuttavia, l’autore evidenzia che l’Eurovision rappresenta un sogno tradito dell’Europa, limitata dal suo passato, incapace di evolvere oltre il format già visto.
Con l’entrata di novità tecnologiche come il videowall Led, il rischio è che l’aspetto visivo superi la valenza musicale, rendendo le canzoni simili tra loro. Tra le interpretazioni, quella di San Marino, “Tutta l’Italia”, si distingue per il suo carattere fastidioso, evidenziando come talvolta l’umorismo possa trasformarsi in una caricatura eccessiva della cultura nazionale.
La finale dell’Eurovision è stata trasmessa su Rai1, continuando così una tradizione che mescola cultura e intrattenimento in un evento di portata internazionale.
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Fonte: www.corriere.it