Il 1° novembre si celebra per la prima volta la Giornata Internazionale dei fondali oceanici profondi, istituita dall’Autorità Internazionale dei Fondali Marini per promuovere la consapevolezza globale sull’importanza delle aree marine situate oltre la giurisdizione nazionale. La giornata è stata proposta dai governi di Figi, Giamaica, Malta e Singapore e riflette un impegno condiviso per la gestione sostenibile ed equa delle risorse marine a beneficio delle generazioni presenti e future.
Gli obiettivi della Giornata Internazionale dei fondali oceanici profondi includono: promuovere una maggiore comprensione del valore dei fondali oceanici profondi, diffondere il principio del patrimonio comune dell’umanità, rafforzare la comprensione del quadro giuridico che regola l’Area e il ruolo dell’ISA, favorire il dialogo inclusivo e la cooperazione internazionale per la ricerca scientifica e lo sviluppo sostenibile, e sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
L’Italia contribuisce alla ricerca interdisciplinare e alla gestione sostenibile dell’oceano profondo, come dimostra il progetto Miningimpact3 co-finanziato dal MUR, che si dedicherà allo studio dell’impatto ecologico delle attività di estrazione mineraria nei fondali profondi. Il progetto è parte dell’azione congiunta Ecological Aspects of Deep Sea Mining promossa dalla Joint Programming Initiative Oceans, un consorzio internazionale di cui fa parte l’Università Politecnica delle Marche. Il mare profondo è una risorsa condivisa da proteggere per le generazioni future.

