“È sotto gli occhi di tutti. Chi frequenta Trapani sa che gli uffici dell’Asp erano diventati una segreteria politica. A qualsiasi ora del giorno era possibile vedere esponenti della maggioranza, soprattutto di Fratelli d’Italia, salire e scendere dalle stanze del direttore generale. Ora questo non accade con la stessa frequenza, poiché il manager è sospeso in un procedimento di revoca. Si crea così un’immagine negativa della Sanità. Qualsiasi cittadino deve avere accesso agli uffici pubblici per chiedere spiegazioni; le corsie preferenziali non sono accettabili: la Sanità appartiene ai cittadini, non alla politica. La politica deve esercitare un’attività di indirizzo, ma non deve identificarsi con chi riveste ruoli istituzionali. A Trapani, ma non solo, si è instaurato un processo di immedesimazione inaccettabile. L’Asp deve mantenere la sua autonomia e indipendenza.”
Safina propone una riforma delle nomine per limitare l’influenza politica sui manager della Sanità. “La responsabilità di Croce è significativa: è lui il manager. Le vere vittime sono i malati oncologici, a cui vanno le nostre scuse, arrivate solo dopo le dimissioni di Croce. È inaccettabile che Croce abbia mentito, affermando al Ministero della Salute che la questione era risolta. Ha mentito anche al presidente della Regione, sostenendo che c’erano 240/250 refertazioni in ritardo, mentre eravamo a 3400. Questo è un fatto gravissimo: una responsabilità del 110%, che avrebbe giustificato le dimissioni immediate.”
Qui la video-intervista completa al deputato regionale del PD, Dario Safina.