Il governo italiano è nuovamente in ritardo nell’introduzione di misure per proteggere i lavoratori dal caldo estivo, nonostante le temperature elevate siano previste. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato interventi futuri, ma la mancanza di una legge immediata sta già causando difficoltà ai lavoratori. A confermare il ritardo è stato un incontro sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, dove si è discusso della necessità di nuove misure, promettendo un testo condiviso entro luglio. Tuttavia, le misure contro il caldo, incluse nel decreto approvato recentemente, dovranno attendere ulteriori discussioni.
Il secondo incontro tra governo e sindacati è previsto per la prossima settimana, con l’obiettivo di affrontare l’emergenza caldo e gli appalti. Si sta considerando un emendamento per confermare le regole già in vigore, come la possibilità di sospendere le attività agricole durante le ore più calde. Tuttavia, per un’intesa più ampia, è necessario superare le resistenze delle imprese, con un confronto che va avanti da due anni senza raggiungere accordi definitivi.
La pressione affinché venga anticipato un intervento è forte. Il senatore Tino Magni ha sottolineato l’urgenza di agire prima che le temperature rendano insostenibili alcuni ambienti di lavoro. Anche il Partito Democratico, attraverso Arturo Scotto e Marco Sarracino, chiede misure immediate, come la cassa integrazione e la riduzione dell’orario di lavoro, per affrontare picchi di calore, possibilmente estendendo le tutele anche ai rider.
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