“Gramsci Gay” è uno spettacolo premiato che debutta stasera alle 21 al Teatro della Filarmonica. Scritto da Iacopo Gardelli e diretto da Matteo Gatta, vede protagonista Mauro Lamantia ed è suddiviso in due quadri distinti.
Nel primo quadro, ambientato nel 1920, il giovane Antonio Gramsci, non ancora trentenne, si rivolge agli operai di Torino dopo il fallimento dello storico sciopero delle lancette, cercando di risvegliare la loro coscienza politica. Nel secondo quadro, ambientato ai giorni nostri, incontriamo Nino Russo, che viene colto mentre danneggia un murales d’arte e portato in commissariato per un’interrogazione che si discosta da quelle abituali.
Questi due eventi, a un secolo di distanza, mettono in luce legami sottili tra il significato della lotta politica e la crescente indifferenza della società, oscillando tra impegno e disillusione, fuoco e cenere. L’autore si interroga se i millennials, i futuri cittadini responsabili, possano ancora riconoscersi nella fiducia di Gramsci verso la politica come mezzo di emancipazione.
Il tema centrale dello spettacolo affronta quindi la questione della partecipazione politica e del senso di responsabilità delle nuove generazioni, utilizzando una narrazione che salda passato e presente. “Gramsci Gay” non è solo un omaggio alla figura storica di Gramsci, ma anche una riflessione critica sulle sfide contemporanee legate alla politica e all’impegno sociale. Con una proposta artistica incisiva, lo spettacolo invita il pubblico a riconsiderare il proprio rapporto con la storia e l’attualità.