Si sta diffondendo il concetto di “Grief Tech”, ovvero tecnologia del cordoglio, che consente di preservare il ricordo delle persone defunte attraverso la creazione di avatar virtuali. Questa innovazione permette ai familiari di interagire con versioni digitali dei propri cari, simili a chatbot, offrendo un’apparente connessione che può alleviare il dolore della perdita.
Il New York Times racconta la storia di Peter Listro, 83enne affetto da una forma avanzata di cancro. Sua moglie e suo figlio, per mantenere vivo il suo ricordo, hanno contattato StoryFile, un’azienda specializzata nella digitalizzazione. I tecnici hanno registrato la voce e le immagini di Peter per creare un avatar che potrà interagire con la famiglia, permettendo loro di comunicare come se fosse ancora in vita.
Questa tecnologia, già utilizzata per replicare personaggi storici in musei e fondazioni, sta guadagnando terreno in tutto il mondo. Esistono anche app come HereAfter, che consentono di creare avatar digitali attraverso una serie di domande, per un’interazione virtuale futura.
In Cina, creare avatar dei defunti è diventato popolare, specialmente in occasione del Giorno degli Antenati. Per una cifra modesta, i familiari possono rivivere i ricordi dei loro cari scomparsi. In un caso commovente, un cantante ha “resuscitato” virtualmente la figlia morta a 22 anni, affermando di voler risentire la sua voce.
Questi sviluppi in ambito tecnologico rappresentano un nuovo modo per affrontare il dolore della perdita, permettendo ai vivi di mantenere un legame con i loro cari attraverso la tecnologia.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilmessaggero.it
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