Il presidente dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, evita di commentare direttamente il conflitto con Beppe Grillo, preferendo concentrare la discussione sui 22mila contributi ricevuti per l’Assemblea costituente. Nonostante la tensione con il fondatore del movimento, Conte continua a sostenere l’importanza del processo costituzionale in corso. Attualmente, gli iscritti al M5s sono chiamati a votare per selezionare dodici temi da discutere nella fase successiva della costituente.
Un documento circolato tra gli attivisti sottolinea che è prioritario rivedere alcuni ruoli all’interno del movimento, in particolare quelli del presidente e del garante dei valori, determinando anche la durata dei loro mandati. La figura di Grillo, attuale garante, potrebbe essere messa in discussione, insieme ad altre questioni chiave, come il potenziale cambio di nome e simbolo del movimento e la revisione del limite dei due mandati.
Negli ambienti politici, cresce la speculazione che Grillo possa intraprendere azioni legali per ostacolare il processo dell’Assemblea costituente. Alcuni ritengono che Grillo voglia continuare a combattere politicamente, spingendo gli iscritti a scegliere tra lui e il nuovo corso proposto da Conte. Questo scontro si trasforma sempre più in una sorta di referendum con due opzioni chiare: sostenere Giuseppe Conte o Beppe Grillo.
La situazione è delicata e c’è preoccupazione che eventuali azioni legali possano ritardare ulteriormente il processo costituente, già rallentato dal numero di contributi ricevuti, tra cui oltre 2.000 provenienti da non iscritti, ai quali il movimento ha aperto le consultazioni.
A breve, gli attivisti dovranno votare i dodici temi da portare nei tavoli di lavoro, dove siederanno 300 iscritti e 30 non iscritti selezionati a caso. In queste discussioni verranno elaborate proposte concrete da presentare nell’assemblea finale. Inoltre, il movimento dovrà affrontare questioni cruciali come l'”autonomia” rispetto a possibili alleanze politiche, la revisione dello statuto e il finanziamento, nonché forme di democrazia diretta e la creazione di un programma politico. Tra i temi di discussione ci sono sanità, istruzione, transizione ecologica e posizioni pacifiste, inclusi i dibattiti sull’invio di armi in Ucraina e sul ruolo della NATO.