La scorsa settimana sono state protagoniste le emissioni sovrane del Tesoro italiano, che hanno incluso riaperture di BOT e bond a medio e lungo termine. Le aste hanno coinvolto BOT con scadenze a 4 e 5 mesi, collocati rispettivamente a un rendimento di 2,077% e 2,069%. Proseguendo, il 29 aprile il focus si è spostato sui titoli a medio e lungo termine. Per il BTP a 5 anni, il rendimento lordo è stato del 2,74% con una cedola del 2,95%. Per i CCTeu, il rendimento lordo è risultato del 3,27%.
In particolare, il BTP decennale con scadenza il 1° ottobre 2035 ha attirato notevole attenzione. Emesso in due tranche per un totale di 4 miliardi di euro, ha una cedola annuale del 3,60%. Con un prezzo di aggiudicazione di 100,09, si prevede un rendimento annuo lordo del 3,62%. Un investitore che ha sottoscritto il bond per un importo di X migliaia di euro incasserà un rendimento complessivo del 37,7% nei 10 anni e 5 mesi, al netto della tassazione.
Il rendimento reale dipenderà dall’inflazione futura. Se questa si attesterà attorno al 2%, il bond garantirà un ritorno reale positivo. Tuttavia, se l’inflazione dovesse superare il 3,2%, il ritorno reale potrebbe azzerarsi, sebbene il rendimento nominale resterebbe positivo. Le prospettive devono dunque considerare l’andamento dell’inflazione nel lungo termine.