Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avviato una guerra commerciale imponendo dazi sulle importazioni canadesi, messicane e cinesi, giustificati da problematiche legate al fentanyl e all’immigrazione illegale. Utilizzando l’International Emergency Economic Powers Act del 1977, Trump ha imposto un dazio del 25% sulle merci provenienti da Messico e Canada e del 10% sui prodotti dalla Cina. Esperti legali indicano che questa applicazione dell’IEEPA non è stata mai testata, e le azioni di Trump potrebbero portare a contenziosi legali significativi. Gli analisti finanziari si preparano all’impatto di tali misure sugli utili delle aziende e sull’inflazione, sebbene molti mercati non abbiano ancora considerato appieno i rischi legati all’aumento delle tasse sulle importazioni.
Trump ha affermato che i paesi interessati non potranno opporsi ai dazi, ma ha anche menzionato una possibile esenzione per il petrolio canadese. Tuttavia, l’ordinanza prevede un’imposta del 10% su tutte le forniture energetiche importate. Gli investitori sono divisi; alcuni vedono questa manovra come una strategia negoziale, mentre altri si aspettano che i mercati reagiranno pesantemente alle novità. Gli strateghi di Barclays stimano che i dazi potrebbero ridurre del 2,8% gli utili delle aziende nell’indice S&P 500. Goldman Sachs prevede un aumento dell’inflazione dello 0,7% e una contrazione del PIL dello 0,4%. Gli investitori temono un aumento dei prezzi al consumo, che potrebbe influenzare le politiche della Federal Reserve. Un’ampia vendita di azioni è attesa all’apertura dei mercati dopo il fine settimana, poiché gli investitori cercano di adattarsi a questa inaspettata situazione geopolitica.