L’esercito israeliano ha avviato attacchi su vasta scala nella Striscia di Gaza, mobilitando le truppe per l’operazione “Carri di Gedeone”. Questa operazione intende inviare un avvertimento a Hamas, descritta come un’ultima opportunità per raggiungere un accordo prima di un’ulteriore escalation del conflitto. Dopo i recenti attacchi, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha annunciato che la delegazione di Hamas a Doha ha ripreso i negoziati per il rilascio degli ostaggi.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, in seguito agli attacchi israeliani, nelle ultime 24 ore si sono registrati 153 morti e 459 feriti. Il bilancio totale delle vittime dal 7 ottobre 2023 è salito a 53.272, con oltre 120.000 feriti. La situazione negli ospedali è critica, con strutture sovraffollate e scarsità di medicinali.
In ambito diplomatico, leader arabi hanno chiesto alla comunità internazionale di esercitare pressioni per un cessate il fuoco e per garantire l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza. Al vertice della Lega Araba a Baghdad, si è discusso della crisi e dell’esigenza di supportare la ricostruzione della Striscia. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco permanente, esprimendo preoccupazione per l’espansione delle operazioni israeliane.
Nel contesto, il governo egiziano ha chiesto al presidente statunitense Donald Trump di fare pressione per una tregua. Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, ha chiesto a Hamas di rinunciare alle armi e rilasciare gli ostaggi, sottolineando la disponibilità dell’Anp a tenere elezioni nel prossimo anno.
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Fonte: tg24.sky.it