Matteo Salvini ha recentemente condiviso dettagli del suo incontro con il premier israeliano Netanyahu durante una diretta da Gerusalemme. Ha sottolineato che il colloquio ha incluso temi fondamentali come il futuro di Gaza, i rapporti con i paesi arabi e le missioni future da concordare. Salvini ha espresso con orgoglio di aver stretto la mano a Netanyahu, sottolineando che è il premier democraticamente eletto di Israele, e ha manifestato rammarico per le eventuali critiche ricevute per questo gesto.
Durante la conversazione, Salvini ha evidenziato l’importanza di riflettere su quanto successo in passato e su cosa ci si aspetta nel futuro, in un momento definito delicato. Ha espresso speranza che si possano evitare regresso nei progressi fatti e ha commentato la sorprendente comparazione da parte di alcuni media tra le posizioni di Trump e Hamas. Salvini ha trovato inaccettabile accostare le dichiarazioni di un leader democratico a quelle di un’organizzazione terroristica come Hamas, la cui eradicazione considera essenziale per qualsiasi progresso verso la pace.
Ritiene che le parole di Trump non debbano essere interpretate come un ostacolo al processo di pace, ma piuttosto come un contributo a una stabilità necessaria nella regione. La posizione di Salvini si configura quindi come un forte sostegno a Israele e una critica a chi cerca di assimilare il dialogo democratico con le minacce terroristiche, ponendo l’accento sulla necessità di affrontare la questione di Hamas con determinazione.
