venerdì, Ottobre 4, 2024
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I polpi: cacciatori collettivi inaspettati

I polpi, generalmente considerati animali solitari, mostrano un comportamento sociale sorprendente durante la caccia, come rivelato da uno studio condotto da Eduardo Sampaio del Max Planck Institute of Animal Behavior, pubblicato su Nature Ecology & Evolution. L’analisi di oltre cento ore di filmati di immersioni in Israele, Egitto e Australia ha permesso ai ricercatori di osservare l’interazione tra polpi e diverse specie di pesci, creando una visione tridimensionale della scena di caccia.

Sampaio ha scoperto che nei gruppi di Octopus cyanea e vari pesci, le dinamiche sociali non sono uniformi, ma strutturate in modo gerarchico, suggerendo ruoli specializzati: i pesci, in particolare quelli del gruppo Loricariidae (pesci capra), si occupano dell’esplorazione dell’ambiente e dirigono il gruppo, mentre i polpi controllano il momento e l’inizio del movimento, rendendo il tutto un esempio di sinergia ecologica.

Questa interazione vantaggiosa consente ai pesci di accedere a prede difficilmente raggiungibili da soli, mentre i polpi risparmiano energia focalizzandosi su prede più nutrienti. Sampaio ha evidenziato come la leadership nei gruppi animali possa manifestarsi tramite la stimolazione o l’inibizione del movimento degli altri, con i polpi che agiscono come influenzatori. L’analisi ha anche dimostrato che la composizione del gruppo influisce sul comportamento individuale e sull’azione collettiva, il che mette in evidenza meccanismi di controllo, in particolare da parte dei polpi, che puniscono gli membri sfruttatori per mantenere la loro posizione di leader.

Quando un polpo cattura una preda, non viene divisa, ma è il primo a catturarla a ottenerla. Nonostante ciò, poiché il processo di caccia avviene più volte, si instaura una sorta di "condivisione" in cui i polpi e i pesci alternano il ruolo di cacciatori. Questa scoperta indica che Octopus cyanea, invece di essere un animale solitario, possiede abilità sociali e una notevole flessibilità cognitiva, adattando il proprio comportamento alle interazioni con specie diverse. Sampaio conclude che i risultati ampliano la nostra comprensione della leadership e della socialità, sottolineando la complessità delle interazioni sociali in natura.

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