Porsche, costruttore di auto di lusso, prevede di tagliare 1.900 posti di lavoro in Germania a causa delle difficoltà nel settore automobilistico. Questo provvedimento è stato annunciato in un comunicato e deriva dal calo delle vendite e dalla complessa transizione verso i veicoli elettrici. I tagli interesseranno le sedi di Zuffenhausen e Weissach e coinvolgeranno tutti i settori aziendali. Secondo quanto riportato dallo Stuttgart Zeitung, i licenziamenti saranno completati entro il 2029, ma i dipendenti manterranno la sicurezza del posto fino al 2030. I licenziamenti per motivi aziendali non saranno effettuati in modo automatico, spingendo l’azienda a utilizzare “procedure volontarie e socialmente accettabili”.
In passato, Porsche è stata una delle filiali più proficue dell’impero Volkswagen, che comprende 10 marchi e rappresenta il principale produttore di auto in Europa. Tuttavia, nel 2022, Porsche ha registrato un calo del 3% nelle consegne globali, aggravato da un crollo del 28% degli ordini provenienti dalla Cina, mercato in cui aveva fatto ingenti investimenti. Questo declino è attribuibile principalmente alla crescente concorrenza da parte di nuovi produttori locali, soprattutto per i veicoli elettrici.
Come risposta a queste sfide, Porsche ha annunciato il piano di aumentare la produzione di modelli con motori a combustione e ibridi plug-in, nella speranza di migliorare i profitti. La strategia mira a rispondere alle mutate dinamiche di mercato e alla concorrenza sempre più agguerrita nel settore automobilistico.
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