L’ictus è una malattia cerebrovascolare acuta che colpisce circa 120.000 italiani ogni anno. Agendo sui principali fattori di rischio modificabili, si possono prevenire circa 8 casi di ictus su 10. È fondamentale riconoscere tempestivamente i sintomi e ricevere al più presto le cure adeguate per evitare danni cerebrali irreversibili o salvare la vita.
L’ictus può essere di due tipi: ischemico, più frequente, causato da un coagulo di sangue che ostruisce un’arteria cerebrale, o emorragico, meno frequente, causato dalla rottura di un’arteria cerebrale. Un attacco ischemico transitorio (TIA) è un campanello d’allarme che può precedere l’ictus.
Per prevenire l’ictus, è importante adottare sane abitudini, come non fumare, svolgere regolare attività fisica, seguire una sana alimentazione e limitare il consumo di alcolici. È anche fondamentale tenere sotto controllo i fattori di rischio modificabili, come ipertensione, diabete, malattie cardiache e obesità.
I sintomi dell’ictus possono includere paralisi di metà del corpo, perdita di sensibilità, bocca storta, difficoltà ad articolare le parole o non riuscire a dirle, difficoltà a vedere o visione offuscata in un occhio, disturbo dell’equilibrio. Se si avvertono uno o più di questi sintomi, è importante non perdere tempo e chiamare subito il numero dell’emergenza 118 o 112.
Nei Centri specializzati per la cura dell’ictus, si ricevono le terapie più adeguate, come la trombolisi e la trombectomia meccanica. Dopo un ictus, è possibile ritornare a vivere come prima o raggiungere un buon livello di autonomia, grazie alla riabilitazione in strutture dedicate. Tuttavia, la rete dei Centri di riabilitazione è carente e la durata della riabilitazione varia a seconda della gravità e della Regione in cui si vive. È importante non essere lasciati soli e avere un punto di riferimento sul territorio per i controlli periodici e per capire se si stanno adottando gli stili di vita giusti.

