Francesco Totti, ospite da Fabio Fazio, ha nostalgicamente ripercorso la sua carriera alla Roma, evidenziando momenti significativi come lo scudetto del 2001. Totti ha descritto il 17 giugno di quell’anno come una data indimenticabile, ricca di festeggiamenti in tutta la città, durante i quali girò con il casco integrale per godere dell’atmosfera. Ha anche commentato il futuro di Claudio Ranieri, esprimendo la speranza che rimanesse, ma ammettendo che ogni allenatore ha le sue ragioni per decidere.
Parlando della sua personalità, Totti ha rivelato di non volere mai diventare un allenatore, definendosi “troppo permaloso e istintivo”, spiegando che un allenatore deve avere una mentalità diversa per gestire le pressioni del ruolo. Ha confessato che con l’allenatore Luciano Spalletti, pur avendo avuto un rapporto burrascoso negli ultimi anni, ha poi fatto pace e si è detto contento di come è andata.
Riguardo alla sua carriera, ha riportato la nostalgia per i gol segnati e l’amore che ancora nutre per la Roma. Ricorda con affetto i tempi in cui era raccattapalle, guadagnando soldi raccogliendo gettoni durante le partite. Totti ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile della Lodigiani, e ricorda con gioia come, di fronte a una scelta tra Roma e Lazio, il supporto della sua famiglia lo abbia guidato verso la sua amata squadra.