La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua preoccupazione riguardo al ruolo di alcuni giudici che, secondo lei, cercano di influenzare decisioni in ambiti come le politiche industriali, ambientali e dell’immigrazione, oltre a questioni di riforma della giustizia. Meloni ha sottolineato che questi pochi magistrati sembrano desiderosi di governare, nonostante non abbiano una legittimazione democratica per farlo. Ha messo in evidenza un’importante differenza tra il suo ruolo di politico e quello dei giudici: se commette errori, gli italiani hanno il potere di mandarla a casa, mentre se i giudici sbagliano, non c’è alcun meccanismo di controllo o responsabilità per le loro azioni. La premier ha sottolineato che questo è un problema significativo, poiché in nessun altro paese al mondo esiste un sistema simile, e ha affermato che è necessario mantenere contrappesi e sistemi di responsabilità all’interno delle istituzioni. Meloni ha parlato all’evento “La Ripartenza”, organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano, enfatizzando la necessità di una separazione dei poteri e di un sistema giuridico che operi in conformità con i principi democratici. Ha invitato a riflettere sull’importanza di un governo che risponde direttamente ai cittadini, ponendo l’accento sulla responsabilità e sulla trasparenza come valori fondamentali. La sua dichiarazione ha suscitato attenzione e dibattito sulla questione del potere della magistratura e sul suo impatto sulla governance e sulle politiche del paese.