Nella scuola dell’immagine e dello schermo, il linguaggio cinematografico resta spesso ai margini, confinato a “riempitivo” di fine trimestre. Eppure i docenti sanno bene che il cinema può educare lo sguardo, formare il pensiero critico, accendere curiosità.
Alain Bergala, docente universitario e critico cinematografico, scrive che il cinema può salvare e che necessita di un apprendistato. Il suo libro “Ipotesi cinema. Piccolo trattato di educazione al cinema nella scuola e non solo” ha fatto da apripista intorno alla riflessione su come e perché introdurre nelle scuole il cinema “come arte”.
Il Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola (CIPS), promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha riconosciuto il valore del cinema nella formazione culturale delle giovani generazioni e l’importanza di costruire “una cultura audiovisiva comune”. L’educazione allo sguardo acquisterebbe una valenza non solo estetica, ma anche fortemente civica, stimolando l’adozione di un approccio critico nei giovanissimi spettatori.
Molti insegnanti si chiedono come costruire dei percorsi di avvicinamento alla grammatica delle immagini, cioè come guidare i propri alunni ad acquisire una prima consapevolezza della complessità e della ricchezza del linguaggio filmico. Il corso “Ciak, si legge! Percorsi didattici tra letteratura e cinema” partirà da tale approccio metodologico per proporre suggerimenti e spunti di lavoro per la realizzazione di originali percorsi didattici tra letteratura e cinema, con esempi concreti di attività da svolgere in classe. Il corso sarà tenuto da Mariarosa Rossitto e Valentina Valente.

