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venerdì, 25 Aprile, 2025
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Il Conflitto tra il Governo Italiano e la Corte Penale Internazionale

Il caso Libia ha sollevato un acceso scontro tra il governo italiano e la Corte Penale Internazionale (CPI), dopo la denuncia dell’Italia per la liberazione del torturatore libico Almasri. La CPI sta considerando se avviare un’indagine sull’operato del governo italiano, accusato di ostacolare la giustizia. Al momento, non ci sono inchieste ufficiali. In Parlamento, il dibattito è diventato accesso e ha visto l’opposizione attaccare, mentre la maggioranza si difende; la premier Meloni ha scelto di non partecipare.

Il conflitto è sorto a seguito della denuncia di un cittadino sudanese che ha raccontato le torture subite in Libia. Le dichiarazioni del ministro della Giustizia Nordio e del ministro degli Esteri Tajani hanno inasprito i toni, suggerendo un possibile fallimento della CPI. L’opposizione, guidata da Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle, ha accusato il governo di violare gravemente la giustizia internazionale, mentre Elly Schlein del Partito Democratico ha criticato Nordio per aver provocato un conflitto senza precedenti.

In risposta, il governo ha fatto quadrato e il senatore Gasparri ha messo in dubbio la credibilità della CPI. Donald Trump ha inoltre attaccato la Corte, firmando un esecutivo per sanzionarla. Nonostante le critiche, la CPI ha ricevuto sostegno dall’ONU, che ha ribadito il suo valore come pilastro del sistema giudiziario. La situazione rimane tesa e ci si attende ulteriori sviluppi.

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