Giacomo Tortu, fratello dell’atleta olimpionico Filippo Tortu, è sotto indagine dalla procura di Milano come presunto mandante di un tentativo di spionaggio nei confronti di Marcell Jacobs e del suo staff. Tale inchiesta è parte di un’indagine più ampia della Dda e della Procura nazionale antimafia riguardo a dossieraggi illeciti a Milano. Il nome di Giacomo Tortu è emerso grazie all’ex poliziotto Carmine Gallo, attualmente amministratore delegato di Equalize, durante uno degli interrogatori con il pm Francesco De Tommasi e i carabinieri di Varese, dopo che Gallo è stato posto agli arresti domiciliari.
Stando alle indagini, Giacomo Tortu, attraverso un avvocato di Padova, avrebbe manifestato interesse per i risultati degli esami del sangue di Jacobs, recentemente vincitore dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo, e per le comunicazioni tra Jacobs e il suo staff.
Il presidente della Fidal, Stefano Mei, ha dichiarato al Tg1 che la Federazione non è né preoccupata né rattristata da queste notizie. Ha aggiunto che, se le accuse dovessero risultare fondate, la procura federale sarà disposta ad aprire un fascicolo, sottolineando che Filippo Tortu non è coinvolto nell’inchiesta. Mei ha rassicurato che il caso non influenzerà le convocazioni della nazionale, affermando che i criteri di selezione rimarranno invariati: “Andrà in nazionale chi corre più veloce, e questo varrà anche per la staffetta”.