Ieri, alla cerimonia di giuramento di Donald Trump, tenutasi nella Capital One Arena, erano presenti numerosi miliardari, non solo Elon Musk e Jeff Bezos, ma anche altre figure di spicco dell’industria tecnologica e non solo. Tra i partecipanti figuravano i grandi nomi delle Big Tech statunitensi, che hanno dimostrato la loro vicinanza al potere politico di Trump in un evento carico di simbolismo e prestigio. Tra i miliardari presenti, spiccavano anche nomi come Bernard Arnault, noto per il suo impero nel settore del lusso, e Rupert Murdoch, influente magnate dei media. Questo incontro ha sottolineato il forte legame tra il mondo degli affari e la politica, evidenziando come i leader del settore privato continuino a giocare un ruolo fondamentale nelle dinamiche di potere degli Stati Uniti.
La presenza di questi miliardari alla cerimonia di giuramento non è solo un segnale della loro affiliazione con Trump, ma anche un sintomo delle relazioni intricati tra economia e politica nel contesto americano. In un’epoca in cui i miliardari esercitano una notevole influenza sulle decisioni politiche e sul dibattito pubblico, eventi come quello di ieri fungono da piattaforme per riaffermare le loro alleanze e il loro supporto alle politiche del governo. Questo scenario mette in evidenza la continua interazione tra i leader del settore tecnologico, i media e la sfera politica, suggerendo che il potere economico e politico rimarrà indissolubilmente legato negli anni a venire.