Il governo italiano accelera l’iter della legge di bilancio, presentando domani al Consiglio dei ministri il documento di programmazione e misure urgenti in materia economica e fiscale. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha indicato l’intenzione di approvare il Documento di programmazione di bilancio (Dpb), sfruttando l’ultimo giorno utile per l’invio a Bruxelles. La manovra, valutata attorno ai 25 miliardi di euro, prevede la conferma del taglio del cuneo fiscale per redditi fino a 35.000 euro e la riduzione a tre aliquote Irpef, provvedimenti che potrebbero valere circa 15 miliardi. Si discute inoltre di ampliare il taglio al ceto medio, per redditi fino a 60.000 euro, ma ciò richiederebbe ulteriori risorse.
Un altro obiettivo è contrastare l’inverno demografico tramite l’assegno unico o sgravi mirati, sebbene le risorse siano limitate. Potrebbero arrivare contributi anche dal buon andamento delle entrate tributarie sollecitate per il 2024. Si parla anche di un possibile prelievo sulle grandi aziende, tra cui le banche, ma con posizioni diverse all’interno della maggioranza: Forza Italia si oppone, mentre Lega e FdI sono più favorevoli. Il governo ribadisce che “non ci saranno nuove tasse”, ma si prevede un contributo a carico delle banche. Sono previsti anche tagli lineari ai ministeri, da gestire in modo flessibile.
Il ministro Giorgetti ha avvertito che, in mancanza di una spending review da parte dei ministeri, sarà costretto a intervenire con tagli generalizzati, eccetto per la sanità. Si lavora intensamente alle simulazioni per reperire risorse necessarie, tenendo conto degli impegni presi con l’Unione Europea, che richiedono una riduzione del debito pubblico, attualmente vicino ai 3.000 miliardi e un abbattimento del rapporto deficit/Pil sotto il 3% entro il 2026.
Il contesto economico europeo presenta segnali di crescita debole, e le previsioni per il 2024 si attestano sotto l’1%. Le opposizioni criticano la legge di bilancio, parlando di austerità e di misure che porteranno a tagli ai servizi. Francesco Boccia del Pd e Francesco Silvestri del M5s hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai tagli e all’inefficacia delle misure proposte, invitando il governo a riflettere. Riccardo Magi di +Europa ha accusato il governo di aumentare le tasse per finanziare centri di detenzione per migranti.